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240 CoMPLIMENTI É
bavermi}}ovato al improvife , mà anco perche ff in IN
dove no: ff pud coff prefto trovar quello che fi defidera.
Ant. Jo confefo veramente d'effère flato accaréx#/ 1
più dal mio merito ; e fe non potrd rendergliene il contrat
bio, ne conferverd almeno perpetua memoria.
Per offerirfi nella partenza.
Ant. qpaxSéndo io in breve di partenza per Roma , fi
Eio qualche cofa in fervitio di VS. in quellephl}
ti, La fupplico à prevnlerff di ine con quella liberr>, chè 4
Jomminifiral'autorità che tiene fopra dime. 1
Ber. Non soqual maggior gratia io poffa ricever da Pi
che 'intendere alle volte dalle [ne lettere, chela diffs
delluogohon mi habbis cancellato dalla fus memoris. ,
Ant. Sehaueff à fcordarmi di lei, [arebbe neceffario d
ani mancaffe prima quella parte interna delcuoré, douétis
gifiro à foi favori. 7
Ber. Se alle volte hà havuto fortüna d'impiegarmil
fervitio fuo, non préfamo di baver favorito il [40 merilll
maprotefto di havere effércitato il mio debito.
Ant. Noneffércita debito, chi confonde con gentilezz4
Ber. Chipaga, non dona ; e chi èconfufo , non puà con
Jondere.
Ant. Deveforfs V.S.rimaner confufx dalla picciolez£h
delle mie forte, chenon giungono al [ao merito. /
Ber. Se c0fs fo miéritèvole, comme V.s. ami à fau
vovole, tanto migloriarei del mio merito , quanto mi art
fifeo della fuagentilexza. à
Ant. Sorotanto gentili le maniere, con lequali V.S r
favorifce : che non farebbe maraviglia, fe ifuoi favori bn
veffero infafoin me qualche gentilezza. je
Ber. E tantofolita V.s. à flimar molto qéel poc® "4
pud derivar dalla miapronta volontà , che non à rai
glia fe predica per cortefi quelle Jcarle dimoffrationi d'aff
to, chele accemnano à emiei oblighi. Ant
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fe Ant. Se cono[eeffe la fn benignità per mia debitrice, non
SAtirei l'aggravio de gli oblighi che le devo.
Ber, Er fe io non conofceffi la generofità del [uoanimo,
j t410 miterret burlato da lei, quantoil pefo de gli obli-
Se foffennto da me.
. ADE. Poiche V.S. comanda ch' io coficreda, mi sforzerè
#E darmelo ad intendere » per nbbedirla.
als
Ageiunta di varii complimenti, ufati nel parts
lar cerimonio{o de gl Italiani.
Loco che bd havuro dé farmi conofècre fervitore di
.S. mi è di fingolar favore, Cr la flimo Jopra ogri al.
èragratia.
10 nor potevabramar n> maggior ventura, nè miglior
zempo diofferire la fruit min à .s. diqueftos cr lapre-
go à valerfi dell'opera mia ad ogni tranfito :
anodomni darà certexza d'amarmi.
E‘grantempo ch'io defiderava far riverenza à V.S. &
farmi conofcere cofi fuo férvitore, come era Srandiffimo of.
fervatore delle fne rare e nobili qualita. s
Altra virth non è in me che’ defiderio di
quale e forfe degno di quefho nome.
Core pere NES cittè, mi à parfo mio debito, di
venire à farleriverenza Sproferta di quelpoco ch à
glio, accio ch'ella s'auveda, che [come lun CRE ee
gi di lei io l'hebbé
Obilifiine virry, cofs al pre/
fe
che ir quefta
Lérvir V. si
in vencratione, per le [ue
bo in maggior grado di rive to
L'ho . = riverenx a di niffano altro:
EF peacer dt Dio, ch 51, pe es
PRE Dos db ilgindisio che V.S.fadime, non
naftefè da liberalirà d'amore ne: ;
» Mirallegrerei d'haver par-
tiinmnedegue di auella o a
£ la grari sp
in © 43 ficome bora mi hùda dole-
re, che NOR Ve ne [ia nina : free
Il wvalore e la Cortefa van
per fe ricerca fépar
e obligato,
0 di pari in V.S. Gr ciafeuno
410 Anore ; onde io le reffo doppiamen-
S. ètantoar ni " si ;
€tanto amabile per le bonoratiffime conditioni fus ;
@ che
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